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Visualizzazione dei post da ottobre, 2010

I giornalisti e gli omicidi

Una volta, in America, si raccontavano le fasi di un omicidio ed a farlo erano i cronisti d'assalto, con le loro telecamere, i taccuini e con le loro macchine fotografiche pedinavano i presunti serial killer fino a quando la famosa FBI lo permetteva senza intralciare le indagini. In Italia è tutto diverso, vogliamo copiare e lo facciamo male a partire dalle indagini e dai pedinamenti costanti ed a volte esagerati. L'ultima accusa ai giornalisti avviene direttamente da Avetrana, dai familiare della ormai famosa cugina (per i giornalisti complice nell'omicidio) di Sarah Scazzi. Ritengo vergognoso l'agire dei giornalisti, appolaiati da mesi nel paese pugliese, i quali si sorprendono anche quando i loro innumerevoli servizi hanno fatto in modo che la casa e il paese diventasse luogo turistico (vedi Cogne e Perugia). Una domanda mi viene spontanea, ma senza la presenza dei media, le forze dell'ordine, le quali non fanno una gran bella figura, vista la loro assenza nelle

Biaggio Izzo al Teatro Olimpico di Roma con "Un tè per tre"

Ritorna a Roma ed al teatro Olimpico la divertente commedia scritta da Biagio Izzo e Bruno Tabacchini con la regia di Claudio Insegno e le musiche di Paolo Belli. Una commedia nuova, ricca di azione, di controversie e di spunti importanti, come il rimorso ed il senso di giustizia, che ormai sembra aver perso la propria importanza nel nostro paese. Biagio Izzo si presenta in una duplice veste, interpretando due fratelli gemelli Ferdinando e Michele Scapece, ignari dell’esistenza l’uno dell'altro. Due fratelli che scatenano equivoci senza fine, cinismo ironico, continui travestimenti e scambi di persona. Il titolo della commedia “Un tè per tre” non sembra appropriato ad una commedia ricca di dualismi, due gemelli, due avvocati : uno finge di esserlo e l'altro vorrebbe non esserlo, due donne: una tirchia in cerca di risparmio e l'altra avida in cerca di un continuo guadagno,due ragazze: una cresciuta in una famiglia per bene innamorata del gemello più educato e l'altra a

Ed ora basta .....................

Qualche settimana fà l'Onorevole della Repubblica Italiana Umberto Bossi e Ministro delle Riforme per il Federalismo, durante un evento della lega nord presso Lazzate, ha dichiarato che l'acronimo Spqr "Senatus populusque romanus", per lui significa "sono porci questi romani" a seguito di altre frasi poco ortodosse rivolte ai meridionali ed alla nostra bandiera tricolore. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha dichiarato "Questa volta Bossi ha veramente superato il segno, oggi stesso scriverò al presidente del Consiglio, per chiedere che intervenga presso i ministri del suo Governo affinché tengano un atteggiamento istituzionale e politico più consono alla loro carica e più rispettoso del ruolo di Roma Capitale e della dignità dei romani". Il risultato ? una mangiata con prodotti romani e lombardi. Penso si debba dare un forte segnale di rispetto ai tanti politici, seduti sulle poltrone per merito nostro e pagati dallo Stato (cittadini. Come ? asp